Un vecchio tagliabambù, una mattina, notò che una canna di bambù emanava una luce abbagliante. Incuriosito si avvicinò e decise di tagliarla: con suo grande stupore vi trovò dentro una bambina così piccola che gli stava nel palmo della mano. Intenerito, la portò a casa. La moglie, che da anni ormai attendeva la nascita di un figlio, fu felicissima. Decisero di chiamarla Kaguyahime, la principessa splendente.
Kaguyahime crebbe rapidamente, diventando una ragazza bellissima. Molti furono i pretendenti alla sua mano e fra questi v'erano anche cinque nobili di corte, il cui amore venne messo alla prova affidando a ciascuno un'impresa impossibile. Al primo, Kaguyahime chiese la ciotola con cui Buddha raccoglieva l'elemosina, al secondo un ramo dell'albero dello Horoisan*, al terzo di farle un abito con la pelliccia di un animale sacro cinese, al quarto cinque gioielli di un drago e al quinto un koyasugai** in un nido di rondine.
Tutti e cinque partirono fiduciosi di poter esaudire il suo desiderio, ma nessuno riuscì a tornare con quello che Kaguyahime aveva chiesto.
Allora perfino l'imperatore si interessò a lei. Ma Kaguyahime diventava ogni giorno più triste, e trascorreva molto tempo a guardare la Luna sospirando. Un bel giorno confessò ai genitori di essere nata sulla Luna e di dover ritornare lassù. Alcuni messaggeri lunari sarebbero venuti a prenderla la notte del 15 agosto.
Sia i suoi geniori sia l'imperatore decisero di fare di tutto perché ciò non accadesse. Chiusero Kaguyahime in una stanza segreta circondata da arcieri pronti a difenderla. Ma i messaggeri venuti a prenderla non dovettero fare alcuno sforzo: conscia del suo destino, Kaguyahime si presentò a loro spontaneamente. Prima di partire, però, volle regalare ai genitori una bottiglietta contenente l'elisir dell'immortalità. Sulle prime, i due vecchietti accettarono il dono, ma in seguito decisero che non gli sarebbe servito a niente vivere per sempre, se non potevano avere vicino Kaguyahime, e distrussero la bottiglietta.
* Horoisan (o Horai): il monte degli immortali taoisti.
** Koyasugai: amuleto formato da una conchiglia bivalve che si riteneva proteggesse durante i parti.
Tratto da: 113 antichi racconti giapponesi, a cura di Serena Bisacca, Oscar Mondadori
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